...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

martedì 30 luglio 2013

Quando è successo?

Quando ho iniziato veramente a sentirmi a casa in questa casa non mia?
In questa casa sua, mia, nostra, loro...

Stamattina mi rigiravo nelle lenzuola di quel letto che fino a poco prima non era mio e pensavo che, quant'è che  vivo qui in pianta stabile?
Ancora troppe volte chiamo questa la casa di RR e quella in Via Marconi la MIA. dopotutto, però, quella è la mia casa e questa è sua....se non altro in termini di possesso notarile, no?
Però qui mi sento a casa, il più delle volte.
RR ha aiutato il mio inserimento lasciandomi carta bianca in modo commovente.
Prima del mio avvento era una casa molto minimal, bellissima, ma fredda....
Così ha lasciato che io portassi la mia poltrona


e la mia lampada vintage, ha lasciato che riempissi la libreria di tutti i miei -troppi- libri ed ha accettato di comprare la libreria SAPIENS CHE ho sempre tanto voluto...


È questo che succede quando si incontra la metà della mela?
L'anima gemella?
Succede che ti svegli una mattina alla vigilia del tuo compleanno rendendoti conto che questa realtà nella quale sei stata catapultata con una violenza inaudita è quello che hai aspettato per tutta la vita.
Una spaventosa normalità, una inquietante semplicità di vivere, semplicemente vivendo e vivendosi.
La naturalezza del fare progetti per domani, per l'anno prossimo, per quando saremo vecchi.
Senza miele, senza esagerazioni, solo accettando che doveva andare così. Che poteva accadere prima, ma è accaduto adesso e l'importante è che sia accaduto.
Ogni tanto mi gira la testa e devo fermarmi per riprendere fiato.
Le cose nella mia vita sono cambiate troppo in fretta, talmente in fretta da darmi le vertigini.
È come quella volta che da bambina ho trovato, non so dove, il coraggio di salire su quel trampolino altissimo. 
Facevo la spavalda ma morivo di paura.
Arrivare in cima è stato semplice, accompagnata dalle grida degli amici, dall'adrenalina o chissà.
Poi, mano a mano che mi avvicinavo al bordo, per spiccare il salto della gloria fanciullesca, la paura...
È troppo alto, non mi butto.
Adrenalina vs paura fottuta.
Poi la sento, quella voce. Lui c'è sempre quando ho bisogno.
"Buttati Bimba, ci penso io a te..."
Papà.
Come quella volta, anche in questo salto mio Papà è lì sotto pronto ad afferrarmi.
Questa volta sul ciglio del trampolino ci sono a trent'anni.
Ad aspettarmi, sotto, non più i compagni di giochi ma il compagno di vita.
Mi butto. A tirarmi fuori dall'acqua ci sono RR ed il mio papà.

Mi stropiccio gli occhi addormentati, RR esce prima di me al mattino, è in bagno a farsi la barba, sento il ronzio del rasoio elettrico.
Buon primo mese di convivenza Giulia.

mercoledì 24 luglio 2013

il fondo del barile


Mi succede spesso, negli ultimi giorni, di leggere molti blog, blog di persone che mi piacciono, che mi piace come e cosa scrivono. Spesso non riesco a commentare, il più delle volte perchè l'iphone e blogger non sono sempre in perfetta sintonia...ma leggo, penso, immagazzino e penso, penso...l'ho già detto che penso?

 Sta di fatto che sempre più spesso mi capita di leggere di queste mie amiche, troppo spesso in difficoltà e penso a me, a quella che sono ed a quella che ero.





Cerco di non crogiolarmi dentro questa glassa appiccicosa di nauseante felicità. Cerco di realizzare, con lucido distacco, che questa serenità è un miraggio, al quale tutti aspirano, certo, ma che è scivolosa come una saponetta bagnata. So che il mondo si rovescia in un istante, so che tutto cambia in modo repentino e che spesso i cambiamenti sono violenti più di uno schiaffo in faccia...
quindi mi ancoro, con unghie e denti, a questa sensazione di benessere, trattenendola per me, in me, finchè c'è, confidando che resti.










Ma non è sempre stato così. Ci sono passata, in mezzo alla tempesta.
Tempesta tumultuosa, feroce tempesta.
Ho camminato nel buio, con la sola voglia di dormire per non pensare, per non ricordare, per non sentire quel dolore.
Ho pensato che "non mi sarebbe mai passata".
Ho creduto di  non poter essere felice mai più.
Ho sentito di non avere più speranza.
Ho creduto che fosse tutto perduto.
Mi sono sentita morire, ho sentito quella morsa di dolore in mezzo al petto, ho sentito quella pugnalata al cuore e quel dolore lancinante e maledettamente persistente.
Ho provato a scappare, anche fisicamente, da tutto e da tutti.
Ho creduto che un altro mondo, un'altra vita, mi avrebbero salvata.
Ho pianto fino a non riuscire più ad aprire gli occhi troppo gonfi.
Ho smesso di piangere per lo sfinimento e forse è stato peggio.
Ho odiato sinceramente, più di tutti me stessa, perchè non volevo odiare, perchè non ho mai voluto farmi dominare dalla rabbia e dal rancore.
Mi sono fatta dominare dalla rabbia e dal rancore, nonostante gli sforzi.
Mi sono fatta dominare dalla disperazione,
mi sono fatta dominare dalla solitudine, che mi è sembrata un compromesso accettabile con la mia tristezza.
Mi sono fatta dominare dall'infelicità, mi sono rassegnata ad accettarle, infelicità e solitudine, come compagne della vita che mi aspettavo.
A 30 anni ho toccato il fondo nel modo più bieco, triste, assoluto.
A 30 anni ho visto il buio di una vita che disprezzavo.
E poi sono risalita.




lunedì 15 luglio 2013

Questione di voglie

 
ho un irrefrenabile voglia di COSE.
Dove per "cose" si intendono oggetti di qualsivoglia natura, a cominciare da quella meraviglia tecnologica sopra, che è diventata in breve - brevissimo- tempo il mio unico pensiero ed unico e solo oggetto del desiderio.
Il primo, primissimo, giorno di università, facoltà di lettere di Torino, una docente disse, e non me lo dimenticherò mai: "ogni cosa ha il suo nome"...e da allora, mi sforzo di non chiamare mai nulla con la parola "cosa", ma di cercane sempre un sinonimo appropriato o, per meglio dire, il suo vero nome.
Bhè, vero è che in questo momento, ho talmente tanta voglia di possedere oggetti, che il modo migliore per classificarli è, appunto, ammettere che vorrei un sacco di cose.

Il Robot aspirapolvere versione PET è arrogantemente e violentemente in cima alla lista.
Come mai io non ce l'ho?
Come ho fatto a vivere con un cane per 5 anni senza il Robot4Pet?
e sopratutto, come posso pensare di vivere ora, che di cani ne ho due, senza?
voglio, fortissimamente, il Robot aspirapolvere.
Lo so che l'erba voglio non cresce neanche nel giardino del Re, ma io so, con assoluta certezza, che la mia vita sarebbe migliore, con....

A voi non capita mai?
non vi capitano mai quei periodi che comprereste di tutto senza avere, però, effettivamente, bisogno di nulla?
Mi succede durante i saldi. Magari passo tutto l'anno a dire che avrei bisogno di camicie per il lavoro, o di un paio di scarpe nere, chessò (le famose scarpe nere che servono sempre...), poi entro nei negozi durante i saldi e ne esco a mani vuote.
Mi irrita questa cosa che il più delle volte i negozi tirano fuori i resti più resti più arcani e più rancidi del fondo dei loro magazzini...e finisce che non compro niente.

Quindi mi sono riproposta di comprare, nei saldi, solo abbigliamento che davvero mi serve:
Giacche per andare in ufficio, ma di quelle lunghe, taglio da uomo, che sennò non le metto.
Camicette, anche quelle più maschili possibile...
Ed un paio di scarpe, basse, con il lacci, una cosa tipo questa: 
Praticamente, al lavoro mi vesto come un uomo....

Allora, mi servono -non- una borsa per il mare.
Non mi serve una borsa per il mare. Ne ho una comprata lo scorso anno a rigone rosa e panna, che però è in qualche scatola vittima del trasloco...ed al solo pensiero di dover ravanare negli scatoloni mi viene un attacco di colite fulminante.

Mi servono un paio di sandali argento.
Mi servono davvero, però, che ad agosto ho un matrimonio, ho comprato (low cost forever, I ❤ asos) questo vestito, ed una pochette argento a specchio e non so cosa cavolo mettermi ai piedi.


Ho portato in dote ad RR la wii con la balance board, ma wii fit, zumba fitness ecc non mi sembrava giochi adatti a lui, così ieri sono andata in un negozio di video game ed ho dato fondo alle mie finanze comprando giochi di calcio, tennis ed altra roba molto mascolina...morale: ieri sera abbiamo fatto le ore piccole in una sfida tra Boris Becker e Maria Sharapova (almeno nella finzione, fatemi essere magra, figa e bionda!)

- qui potete ammirare Maria intenta a faticare sul campo da tennis che l'ha resa famosa, povera lei-

Comunque, ha vinto RR, anche se io mi sono difesa bene, vincendo anche qualche game, fracassandomi un polso contro il muro nel goffo tentativo di fare un rovescio troppo realistico, sfiorando pericolosamente il naso di RR con il controller troppe volte e pestando spesso e volentieri le zampe del povero Ridge (Rocco, che la sa lunga, è stato cautamente sotto il tavolo tutto il tempo).

Partenza per Favignana prevista per il 6 agosto. Anche per il mare ci sarebbe una wish list...
Ho scoperto che amo follemente i costumi della tezuk
Ne ho già 3 all'attivo, che ho comprato quando potevo permettermeli ( quando ero ricca, come dice mia mamma)... Ma la vacanza ci costa già abbastanza, quindi niente costumi.

Imporrò a me stessa uno sforzo inumano per non portare troppi vestiti, tanto alla fine si mette sempre la metà di quello che si porta ed in aereo le limitazioni di peso della valigia sono per me una limitazione per l'anima...quindi porterò qualche vestito lungo, che fa figa di brutto e non impegna, e poco altro...
Forse potrei regalarmi un paio di sandali tipo questi:

Voi quale mi consigliate? Aiutatemi a scegliere.

E quindi, vista la piega frivola che ha preso questo post, visto che si parla di voglie irrealizzabili, tipo essere come la Sharapova...RR, mi leggi? Ti ricordi che il 7 agosto é il mio compleanno?


Avrà fatto effetto il messaggio (poco) velatamente subliminale?

martedì 9 luglio 2013

perchè se ho un pregio, ammesso che io ne abbia uno, è l'originalità




E non mi vergogno ad ammetterlo, in questo periodo sono un po carente di ispirazioni narrative, così il post -bellissimo!- di Nonsensa casca, come si suol dire, a fagiolo su questo mio terreno arido di idee...
sono tutta amore, cani e traslochi, cosa vi devo dire. Faccio schifo.
L'idea è quella di questa carrellata di foto che parlano di me, raccontano di me, della mia vita e di ciò che più amo (e di chi più amo). Esco parzialmente dall'anonimato visivo, mostrando il mio faccione anti fotogenia all'ennesima potenza.
Ciao, sono Giulia e questo è il mio Phototest



1. Una foto di me un anno fa
come si può invecchiare, in dodici mesi...!!!!!

2. Una foto che ti rende felice
Le vacanze con la mamma, quelle si che mi rendono felice. Qui siamo ad Ischia e la mia mamma è venuta malissimo, i geni della non-fotogenia li ho senza dubbio presi da lei. Se sa che ho divulgato in rete una sua foto mi uccide.

3. Una foto dell'ultimo posto dove sei stata in vacanza
Se per vacanza si intende anche un week end, allora eccolo, lo scorso fine settimana con RR a "Collisioni" a Barolo, tra musica e libri.

4. Una tua foto (anche io come Nonsense interpreto come "scattata da me")
Ridge Ridge Ridge ed ancora Ridge. Rullino fotografico dell'iPhone saturo di Ridge. Potete biasimarmi con cotanta bellezza?

5. Una foto che ti fa ridere
non è una vera e propria foto, ma è nel rullino foto quindi per me lo è...e poi mi fa ridere di brutto ogni volta, quindi vale! ecco.

6. Foto di qualcuno che ami

Ridge e Rocco, ma solo perché non ho foto che "celino" il
Volto di RR, altrimenti metterei lui...non parliamone, poi, se avessi un pargolo.

7. Una tua foto da bambina
1982, circa...

8. Una foto dei tuoi migliori amici 
Barcellona 2013

9. Una foto di te con qualcuno che ami
Banalmente Mattia, il
mio primo amore, quando avevo 4 anni ed il grande amore che dura da 28 anni...

10. La foto di una delle ultime
Feste a cui sei andata 
Aggrappata al bicchiere come
non bevessi da anni, alla festa per la
vittoria del campionato della squadra di RR e mio fratello.

11. Una fotografia di qualcosa che ti piace fare 
Magnare, ti pareva... Ma la colazione fuori, la domenica, mi cambia la giornata.

12. Una foto in cui i tuoi capelli sono belli
Febbre a 39,5 e piega perfetta...

13. Una foto di una notte che hai amato
Addio al nubilato di Cristina, una notte e due giorni che ho amato

14. Una foto dove eri felice 
Sono schifosamente felice ultimamente. Questa è di due giorni fa...

martedì 2 luglio 2013

come porti i capelli bella bionda?

tornata alla vita di sempre, dopo una vacanza a base di spritz, mare, passeggiate (e amore, posso dirlo o sono mielosamente schifosa?).
Tornata alla vita con lo scazzo atomico che al lavoro è sempre peggio, mi sono messa a stecchetto che lo spritz non è esattamente come bere una tisana (o due, o tre...) e da stare tutto il giorno insieme si è tornati a vedersi la sera, stanchi, che ancora si devono portare fuori i cani (che sono bravi) per poi addormentarci sul divano senza aver finito di vedere un film.

a parte che, ovviamente, la vacanza è andata benissimo, sono a corto di argomenti, sarà il mal di testa imperante. Sarà che sto aspettando l'armadio della stanzaarmadio (che volesse dio arriverà domani) per smetterla di vivere come una campeggiatrice, che non c'ho l'età. E' arrivata la lavatrice e mi è venuta la sindrome ossessivo-compulsiva da bucato cronica, che questa lavatrice da tanti euro ha questo programma "rapido 15", per il bucato di tutti i giorni in soli 15 minuti e mi sento potente...
non so se mi sentirò altrettanto potete all'arrivo della bolletta, ma fino ad allora mi godo l'ebrezza dell'adrenalina che solo una lavatrice nuova può dare, donne capitemi.

E' un po che c'ho questo sassolino nella scarpa, di dire due paroline ( o scrivere) a questa amicaBionda che un tempo mi leggeva ed ora non so, per dirle quanto mi ha lasciato attonita la scena alla quale ho dovuto assistere durante il nostro ultimo incontro.
Ora scrivo, di getto, senza pensare e poi decido se pubblicare o no...
magari resterà in bozze per un po, questo post, per poi finire nel cestino. O forse no.
Sta di fatto che accade, volente o nolente, che quando un'amica si fidanza ( e si innamora), un po sparisce.
L'abbiamo fatto - e subito- a vari livelli, e con differente intensità, credo, tutte, almeno una volta.
Un anno fa questa mia amica con il nome di un fiore conosce questo barbuto giovane ragazzo e si innamora. Eravamo inseparabili, io e lei, sempre una a casa dell'altra...a fare nulla, il più delle volte. E lei è  passata dallo stare con me allo stare con lui. In gergo tecnico, si direbbe: è sparita.
Sticazzi.
Non sono mai stata tanto contenta.
Si è innamorata, è andata a convivere, ieri l'ho incontrata con lui ed uno dei due cani meravigliosi che hanno raccolto da un canile lontano e sono bellissimi, sono felici ed io sono felice per loro.
Perchè -forse- così dovrebbe essere.
Forse, però, che io non sono nessuno per dare lezioni.
Ora, questa mia amicaBionda era un pò la me di un anno fa, eravamo spesso insieme, si usciva, si andava a cena, si prendeva un apertivo e ci si telefonava...roba da donne sulla trentina...
Poi io conosco RR, una sera che lei non c'è...ed il resto è storia, insomma, storia recente, ma pur sempre storia.
Io la chiamo, per un po (non assiduamente, non come prima, che non mi voglio santificare), ci tengo che esca con me e gli amici di RR, che magari, dico io, conosci qualcuno di interessante.
dopo i primi titubanti "si", forse detti tanto per dire, arriva la confessione: che lei non è che voglia uscirci, con gli amici di RR, perchè sono più giovani di lei (parliamo di 34/35 anni contro i suoi 40....).
Lo ammetto, perchè se non lo ammetto qui, non saprei dove dirlo, la confessione mi ha stizzito.
Perchè in un'epoca in cui gli uomini interessanti sono in via di estinzione, in una città dove, temo, se non si sono già estinti, poco ci manca; mi dispiace che ci siano ancora donne come lei, belle davvero, spiritose davvero, in gamba davvero, che possano permettersi di fare simili selezioni. Stupide selezioni, lo dico senza offesa.
Sarà che io ho sempre avuto questa sete di conoscenze nuove, così rare al paesello, che non me ne capacito, di come sia possibile snobbare una simile "occasione" (detto senza pretese, che non si parla di Agnelli Jr e della sua cricca).
Così, lo ammetto, che già i contatti si erano un po affievoliti, dopo cotanto proclama, si diradano ulteriormente fino a farsi nulli, se non per un mio messaggio, con ulteriore invito e veloce ragguaglio sulla storia  con RR che procede a gonfie vele; con risposta di lei vagamente cinica, che recita più o meno così: "immaginavo che le cose con RR andassero bene, visto che non ti ho più sentita...".
Ok, colpita ed affondata.
Faccio i dovuti meaculpa, fatti e strafatti, ma cosa devo fare, amica, ti vengo a prendere in braccio? ti tiro per le orecchie? per i capelli? per i piedi? vuoi una carrozza trainata da cavalli bianchi? un invito con sigillo reale? uno in carta bollata?
dopo il preambolo (lungo, lo so, maledetto dono della sintesi mancato) arriviamo al famoso episodio incriminato.
Sabato sera, RR ed io raggiungiamo amici in uno dei -pochi- locali del paesello, entriamo per ordinare e le vedo, lei ed una sua amica, impalate come statue sullo sfondo del locale, nel "loro" angolo di bancone, che da li non ci muoviamo, sia mai...
ingenuamente sorrido, ingenuamente vado loro incontro, ingenuamente comincio a notare che lei, invece, non sorride, anzi, borbotta. Più mi avvicino, più borbotta.
Saluto prima la sua amica (anche mia, carina e gentile, oltretutto) e lei continua imperterrita a darmi le spalle ed a borbottare. Ora non può più evitarmi, le sono vicina, pronta a baciarla, ma lei continua a parlottare tra se mentre io -ingenuamente sorridente- le chiedo come va... borbotta ancora qualcosa, si pulisce le mani dalle briciole di patatine e...mi stringe la mano. Bofonchio un imbarazzato "come va" e non ottengo risposta, forse un mugugno. Mi stringe la mano lasciando il mio bacio di saluto a mezz'aria. Mi stringe la mano, si gira dandomi nuovamente le spalle e riprende da dove aveva lasciaro, dalle sue patatine. Le stringo la mano raggelata.
E vado via.

Allora, ho sbagliato? sono sparita? scusa.
Ho tante amiche felici che mi sia accaduto, felici di sentirmi meno perchè mi sono innamorata.
Ho tante amiche che per il piacere di vedere me - ed io loro- mi condividono con RR, con i suoi amici, come io condivido loro con compagni, mariti, figli.
quindi dai, diciamo che ho sbagliato - ma che sia chiaro, io al posto tuo mi sarai comportata diversamente, e l'ho anche fatto, in passato- diciamo che ho sbagliato e che sono un'amica di merda.
Sono un'amica di merda.
Lascio a te il giudizio su te stessa.

ho scelto per il tasto "pubblica", dopo dovrò scontarla.