...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

giovedì 14 febbraio 2013

Cinquecentomila sfumature di grigio_il decalogo dell'amore_ capitolo numero 2

Cinquecentomila sfumature di qualunque colore siano, purché siano cinquecentomila o giù di li. Di più si, di meno difficile.
Cinquecentomila sfumature, le nostre, non certo le loro.
No. Perché gli uomini sono monocolore, bicolore al massimo.
Sono bianco o nero, si o no.
Va bene va male.
Mare o montagna.
Carne o pesce.
Bello o brutto.
Noi siamo grigio, grigino, grigetto, grigiastro. Siamo benino, malino, benone, malissimo. Siamo mare, montagna, prima mare poi montagna o il contrario, forse...siamo Sushi, siamo indecise anche su come vogliamo il caffè al mattino.
E pateticamente pensiamo che per gli uomini sia lo stesso.
Nonècosi.
Loro se dicono no, state certe che no è esattamente quello che volevano dire.
Se una donna dice no è probabile che intendesse dire una qualunque delle parole contenute in un intero dizionario, escluso no, ovviamente.
Quindi basta chiederci cosa intendeva quando nel messaggio ha scritto: "ciao come stai?", perché non ci sono risvolti strappalacrime dietro ad un "ciao come stai" se non l'interesse (forse nemmeno quello) a sapere come stai...
Non ci sono tattiche, dietrologie, cose dette in un modo per intenderne un'altro.
Come per la regola numero 1: se un uomo vuole fare una cosa la fa, anche la numero 2 ha un imperativo: il significato di ciò che dice un uomo è esattamente quello che gli esce dalla bocca, che sia una frase sconnessa, che siano presenti o meno i congiuntivi, che dica GLI al posto di LE, che sia un rutto, una parolaccia o una dichiarazione d'amore, quello è esattamente ciò che voleva dire in quel momento.
E noi a scervellarci per capire perché ha detto X quando certamente voleva dire Y, perché noi lo conosciamo bene, con noi è diverso, se dice X a tutte è solo ed esclusivamente perché solo a noi vorrebbe dire Y, ma è una tattica, la sua, dice X anche a noi per confonderci, per depistarci, per metterci alla prova, perché è confuso, spaventato, perché gli piacciamo troppo, perché bla bla bla bla.
Chenoia.
Chenoia.
Chenoia.
L'ho fatto anche io, l'abbiamo fatta tutte, almeno una volta, l'analisi logica e grammaticale di un sms. Ne abbiamo tratto il senso che ci faceva stare meglio o che faceva meno male per poi accorgerci di aver cannato in pieno. La soluzione era lì, davanti ai nostri occhi e bastava leggerla senza tradurla in femminese, che gli uomini non lo parlano il femminese e ne ho conosciuti ben pochi che avessero seriamente intenzione di farlo.
Le donne sono strane, la loro conclusione. Anche la mia, in fin dei conti...come dar loro torto?
Prestiamo il fianco, ci foderiamo gli occhi di prosciutto e poi piangiamo al l'ennesimo colpo al cuore dell'ennesimo stronzo.
E che sia chiaro: gli stronzi ci sono e se sono al mondo avranno anche una loro utilità, come i paguri bernardi, gli stercorari e gli acari della polvere...
Non incolpo noi donne dell'esistenza degli stronzi. Io ne ho una bella collezione all'attivo.
Incolpo noi donne della reiterazione del loro reato.
Perché se un uomo è stronzo e fa lo stronzo ci sta a cascarci una volta.
Perché se lo stronzo è stronzo la prima volta è colpa sua, dalla seconda volta in avanti è colpa nostra...
Ok, concediamogli una seconda possibilità che non la si nega a nessuno...
Se è stronzo una seconda volta è ancora colpa sua che è uno stronzo, ma se è stronzo una terza?
.....

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Si, lo voglio sapere cosa pensi. Si, anche se pensi male, anche se pensi niente. Lo voglio sapere...