...E per quanto sia faticoso abbandonare la strada già segnata ed apparentemente più sicura, scopre che è possibile trovare nuove vie, e che ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno.
Saper sognare è un dono, ma il sogno può diventare una gabbia dorata se per realizzarlo si accettano così tanti compromessi da perdere di vista la felicità. Perché é giusto credere nelle favole. L'importante è saper accettare che la nostra potrebbe essere diversa da quella che abbiamo sempre immaginato.

martedì 29 gennaio 2013

Il passato e la questione dei punti di vista.

Il mio passato non mi da fastidio, non mi fa paura, non ingombra il mio bagaglio di ricordi e non è un fardello che mi trascino dietro su di un carro senza una ruota.
Il mio passato è solo il mio passato.
È parte di ciò che sono, ha contribuito a rendermi quella che sono, ma è passato.
Non combatto dei fantasmi, non ho rimpianti, non ho partite aperte e cerchi da chiudere.
Sono stata rimproverata di parlare troppo del passato, sono stata rimproverata di non vedere quello che di bello ho nella mia vita e di parlarne troppo poco, comunque e sempre.
E, come al mio solito, io anche in questo caso ritengo che sia solo una questione di prospettive.
Dipende sempre dal punto di vista di chi legge, di chi osserva, dipende dalla chiave di lettura di ognuno, dai suoi schemi mentali ecc .
Io parlo del mio passato, a volte, del mio presente, altre, del mio futuro altre ancora.
Non mi aspetto che ogni mio post raccolga unanimi consensi, anche perché si sa, sono pessimista di natura, capricciosa, melodrammatica, noiosa e grigia dentro, ma ho la presunzione di sperare che tutti accettino quello che scrivo con la serenità del fatto che sono parole scritte, sono me e sono solo una milionesima parte di me e quindi, detto ciò, mi tocca aggiungere presuntuosa alla lista dei difetti.
Rispondo però a chi mi ha mosso la critica, certamente costruttiva, di non vedere quello che di bello ho nella mia vita e di soffermarmi su un passato che delle volte ha fatto male davvero, altre volte meno, altre volte per niente ed é stato solo un susseguirsi di avvenimenti. Gli rispondo qui come gli ho risposto di persona: è questione di punti di vista.
Ognuno ha il suo, grazie al cielo. E tu lo sai meglio di me.
Dal mio punto di vista, attualmente, nella mia vita non succede niente di particolarmente interessante, di minimamente interessante, o che, secondo i miei schemi, sia interessante abbastanza e valga la pena dedicarci mezz'ora per scriverlo qui sul mio blog.
Domani potrei essere smentita e detto tra di noi ci spero anche parecchio.
Potrei essere retorica e dire che c'è chi sta peggio di me.
Lo so.
Quindi, sempre per la legge di attrazione universale, che più che un mio vangelo è un esorcismo alla sfiga, lo so che sono una persona fortunata:
- ho un bel lavoro
- ho una casa mia, una macchina mia ed un buono stipendio
- ho la salute
- ho una bella famiglia
- i miei famigliari sono in salute
- ho molti amici che mi vogliono bene
- i miei amici sono in salute
- non sono un cesso e qualche volta sono anche un po' simpatica
- ho anche avuto qualche amore di cui conservo un ricordo tenero, sepolto sotto la cenere del mio cuore spezzato.
- sto per comprare la casa dove vivo, il che implica che posso sobbarcarmi un mutuo da sola...
- sono presuntuosa e con presunzione posso asserire di essere mediamente intelligente, mediamente stupida, mediamente seria e mediamente frivola...
In generale sono una persona mediamente appagata.
In generale sono mediamente felice.
Mediamente.
Non ci sono cerchi da chiudere, scheletri nell'amadio, fantasmi dei natali passati, vorrei solo eliminare la parola mediamente dal mio vocabolario, io voglio essere totalmente felice, disperatamente felice, assolutamente felice.
Felice in modo sconsiderato, sconveniente, compromettente.
Che non lo so io come si fa, non so nemmeno se lo si può essere, in una vita intera, felice così, ma mi piace sperarlo o sognarlo.
C'è chi farebbe cambio, c'è chi sogna una vita senza scossoni e non voglio urtare la sensibilità di nessuno, sono sempre loro, i dannati punti di vista.

Leggi ancora il mio Blog se ti fa piacere, non leggerlo se leggerlo ti disturba.
Sapevo di correre questo rischio.
Chi mi ha mosso questa critica è un uomo, e per quanto mi conosca, dopo anni di sincera amicizia, é un uomo e c'è quella piccola zona d'ombra che ogni donna ha che lui non potrà mai conoscere, nemmeno se io volessi esporla al sole, perché non dipende da me, ne da lui, ma fa parte della vita.
Quella zona d'ombra delle volte emerge, nel blog, più prepotentemente di quanto vorrei e così mi costringo a giustificarmi con chi mi vuole bene, mi costringo a parafrasare i miei post alla ricerca di una frase che possa essere stata equivocata o fraintesa.
Vi faccio le mie scuse, se qualcuno si é annoiato, arrabbiato, se ha sbadigliato, sbuffato o alzato gli occhi al cielo leggendomi.
Potrei dire: questa sono io, prendere o lasciare.
Ma non lo dirò per la paura che mi si dica: "allora lascio" ed io questo rischio non lo posso correre, non posso e non voglio.
Quindi dirò: questa sono io, amatemi così.
Spero che possiate farlo.

domenica 27 gennaio 2013

Il decalogo dell'amore_ regola numero 1

Cosanonfare.
Perché cosa si deve fare per tenersi un uomo io non lo capirò mai.
Mio sommo malgrado, però, qualcosa in questi decenni di tristi esperienze, qualcosa, l'ho imparato, tutto sapere che mi sarei risparmiata, ma che ora che trabocca da ogni mio poro, ora che sento di essere sazia di conoscenza, ora che non posso più tenermelo dentro, ora è giunto il momento per me di tramandare le mie conoscenze alle generazioni future perché, almeno loro, almeno qualcuna di loro, possa evitare di incappare negli errori classici, quelli che almeno una volta (diciamo una volta!) un errore come quello l'abbiamo fatto tutte.
Tramanderò a voi, figlie della generazione gossip girl - che a noi ci ha cresciute Beverly Hills 90212, quello con Dylan bello e dannato, che è da li che tutto ha avuto inizio- vi tramanderò alcune delle cose che dovete assolutamente sapere sugli uomini.
Non invento niente, non dirò niente di nuovo. Ne sono certa: sono tutte cose che sapete già, ma che scritte, e lette, hanno un altro suono e magari sembrano meno predichedellamamma, se a scriverle é una cretina che tiene un blog che parla di niente, che in generale di cose ne sa poche, ma di uomini si, porcalaputtanamaila, e non ne è neppure molto contenta.

Partiamo, quindi, da un concetto fondamentale: GLI UOMINI SONO TUTTI UGUALI, HANNO FACCE DIVERSE SOLO PER POTERLI DISTINGUERE.
Ripetetelo come un manta.
Vi aiuterà.
Fatto vostro questo importante ed illuminante concetto, che di per se è il perno intorno al quale ruota tutto il mio sapere, accettato che non esistono uomini diversi, non esistono le pecore nere, le mosche bianche, i casi isolati o sporadici, ma che esistono solo uomini che attraversano una fase piuttosto che un'altra, assimilato questo concetto si raggiunge un livello di estasi beatificata in cui niente ti scalfirà più, finiranno le notti passate a chiedersi il "perché non chiama, perché non dice, non fa, non disfa..."...il perché sarà chiaro, il perché é PERCHÉ NO.
Se un uomo non chiama è perché non vuole chiamare.
Se non ti chiede di uscire non vuole uscire con te.
Se ti cerca solo per fare quella cosa che inizia per tromb e finisce per are è perché quello vuole fare con te.
Lo dico io prima che lo diciate voi: come in tutte le cose, anche in questo caso esistono le eccezzioni, sono certa che esistono, io non mi ci sono mai imbattuta, ma mi piace pensare che esistano.
Eccola, quindi, una delle prime regole da assimilare se si vuole vivere bene il rapporto donna-uomo: UN UOMO, RAGAZZO, BAMBINO DI SESSO MASCHILE, ecco, insomma, UN UOMO SE VUOLE FARE UNA COSA LA FA E BASTA.
non ci sono scuse per il messaggio al quale non ha risposto, non voleva rispondere, altrimenti l'avrebbe fatto.
Ricordatevi che un uomo, mediamente, fa almeno una cacca al giorno. Durante la pausa cacca un uomo su due si porta il cellulare al cesso, quale momento migliore per rispondere al messaggio, ha le mani libere, si presume...il tempo c'è, se non lo fa è solo perché non vuole.
E, no, non mi offendo se mi scrivi mentre stai cagando, chissenefrega se stai cagando.
Quindi, sappiatelo, non esiste la scusa: non ho avuto tempo. Siamo donne emancipate, non ci formalizziamo se il messaggio lo mandate durante la pausa cacca.
Ma le scuse stupide, quelle no.
Ce l'hanno il credito nel telefono, non è morto nessun gatto, nessuno lavora tanto da non avere 3 minuti liberi per scrivere un sms...
Un uomo se vuole fare una cosa la fa.
Questa è la regola.
Spero per voi che siate sempre l'eccezione.
Ma l'eccezione è l'eccezione e per sua natura non potrà far altro che confermare la regola...
Purtroppo.

lunedì 21 gennaio 2013

Dicerie leziose

Sarà vero? Che quando una donna cambia colore di capelli, si taglia i capelli, sarà vero? C'è aria di cambiamento.
Reale o presunta.
Sarà vero? Taglionuovovitanuova.
E se non l'avete detto, almeno una volta nella vostra vita, mentite. Almeno una volta l'avete detto.
Ci sono cascata anche io, nella trappola degli shatush.
Voglio gli shatush.
Come si scrive sciatusc?
Voglio quella cosa li.

sempre stata castana.
sempre avuto i capelli lunghi.
Ci parlo pure, con i capelli.
Poi è arrivato Passivo Aggressivo 1 e con lui la valanga di insicurezze: Sono grassa, brutta, stupida.
E lo specchio ha smesso di rimandare la mia immagine.
Al suo posto un essere fragile e piagnucolone.
Una grassoccia insipida quasi trentenne con gli occhi sempre pronti al pianto.
Con gli occhi sempre rossi di pianto.
E forse perché sapevo che il cambiamento era imminente o forse perché temevo che non lo sarebbe stato, ma ne avevo bisogno, ho tagliato la mia lunga chioma immacolata, intonsa da anni, profumata di semi di lino e maschere idratanti.
La felicità é durata il tempo della strada fino a casa.
Che alla fine gli piacevano, a lui, i miei capelli. Com'ero prima gli piaceva, a lui.
Ed eccole li, le mie lacrime. Sempre in agguato, quando c'era lui.
Senza di lui ho ripreso a respirare ad un ritmo regolare. Piango ancora troppo, ma non per la frustrazione di avere accanto un uomo che mi disprezza.
I capelli sono ricresciuti e ora mi ci faccio gli shatush, perché ho voglia di cambiare solo per me stessa. Come per me stessa ho lasciato andare via passivo aggressivo 1 ed i 10 chili che mi portavo dietro della nostra relazione sbagliata.
L'immagine di me che mi rimanda lo specchio ha ancora parecchie imperfezioni, ma mi sta simpatica.
Giorni di più, altri giorni meno.
Nel complesso conviviamo, abbastanza armoniosamente...
Quasi sempre....

Sensazione

[...] ma se il giorno dopo, quando il letto è fatto, quando ognuno ha ripreso la sua vita, andando per strada, facendo qualcosa di quotidiano, è il corpo che ricorda i momenti ed è la pelle che mi rimanda le sensazioni della notte...ecco, questo è quello che vale la pena ricordare. La memoria del corpo, i flash-back e la sensazione che non ero io ed ero io al mio massimo [...].

domenica 13 gennaio 2013

Noi

Cinque anni insieme, lo so che non sarà eterno, tra noi, lo sapevo dal principio, ma non voglio pensare oggi che prima o poi te ne andrai.
Quando sei arrivato non sapevo, io non lo sapevo che avrei potuto darti un affetto che non conoscevo e che tu mi avresti regalato un amore che non avevo mai ricevuto.
Oggi stai male, piccolo amico mio.
Oggi sono disperata.
se tu stai male io sprofondo nelle sabbie mobili, ho paura, non riesco a muovermi e mi manca il respiro.
Tu devi stare bene, mi devi ancora tanto tempo, abbiamo ancora troppo da vivere insieme.
Ti sento russare nell'altra stanza, chissà se stai sognando, chissà se sei felice.
Me lo sono chiesta, sai, se sarei stata capace di renderti felici quella sera di luglio che ti ho portato a casa con me.
Chissà se sei felice, con me.
Spero che tu stia sognando, spero che tu non senta dolore.
Voglio solo che tu guarisca, amico mio.
Non ti ho mai portato al mare, devo farti vedere il mare amico mio.
Guarisci che la prima domenica con un po' di sole ti porto al mare, te lo prometto amico, guarisci che dobbiamo andare al mare.
Lo so, sei solo un cane.
Ma io non ce la faccio a dire che sei solo un cane.
Lo dico per chi pensa che tu sia solo un cane, ma tu per me non sarai mai solo un cane, e non é perché tu sei il mio, di cane, che non sei solo un cane, ma perché tu sei quanto di più vicino ad un amico possa esserci.
Sei il mio compagno, Ridge, l'ultimo brutto muso che vedo prima di dormire ed il primo che vedo al mattino.
Mi fai ridere, arrabbiare, lavare troppi pavimenti.
Ho più lividi sulle gambe, da quando ci sei tu.
Spendo troppi soldi in crocchette, ossi e biscotti.
Tu mi hai cambiata, hai cambiato me e hai stravolto la mia vita.
Sono più ricca, da quando ci sei tu.
Sei il mio amico più dolce, guarisci che dobbiamo andare al mare.











mercoledì 9 gennaio 2013

Insonnia 2.0

Compagna delle mie notti. Come sempre non ti aspettavo, come ogni volta non ti voglio.
Mi piacerebbe essere arrotolata tra le mie coperte, mi piacerebbe sprofondare tra mille cuscini e sognare. Sogno, qualche volta. Di quei sogni un po' confusi al risveglio che quando non sono troppo confusi vorresti che lo fossero per non dovertene ricordare.
Quella di stasera é stata una di quelle serate che raddrizzano il mondo, sistemano gli equilibri, riallineano i miei pianeti e mi lasciano una sensazione strana dentro, come se non mi mancasse nulla ed avessi solo il niente. Stasera ho cenato con due AMICHE. Di sere così, almeno una al mese, dovrebbe esserci, perché la vita possa dirsi bella. Quella dimensione parallela in cui galleggio, in serate così, mi lascia stordita, mi sento ubriaca e so che è un'ebrezza effimera, ma mai così vera.
Turbino nei progetti per la mia nuova casa, la mia vecchia casa che sta per diventare nuova. Chi avrebbe mai pensato che ci fossero così tante cose da fare... Ed ad ogni passo avanti mi sento più confusa.
Sei anni fa ero pura eccitazione, girare per negozi, scegliere i colori per i muri...oggi mi sembra di aver vissuto cento anni da allora e tutto questo mi stanca, mi confonde.
Propendo per i pavimenti grigi, i bagni grigi, i muri grigi. Me ne sono accorta girando alla ricerca delle piastrelle perfette. In ogni negozio sempre la stessa premessa: "non ho idee precise, voglio guardarmi intorno per capire cosa mi piace" e poi, immancabilmente, finire verso un rivestimento grigio, la cartella colori dei grigi. Sono grigia dentro, il grigio mi rappresenta.
Allora aveva ragione il mio maestro di yoga quando l'altra sera ha detto che io, per questo 2013, avrei bisogno di tanti raggi di sole. Che subito mi sono chiesta cosa intendesse e poi l'ho capito. Io sono grigia, ho perso la mia luce e si vede. La gente mi vede opaca.
Dopo quella lezione di yoga ho avuto una notte di incubi.
Sarà la paura di quegli incubi che mi tiene sveglia stanotte o la consapevolezza del mio grigiore.
I sentieri più tortuosi sono quelli con il panorama più bello. Sempre il maestro di yoga quando gli ho detto che mi sembra di correre sempre in salita. Poetico. Bello. Ma non allevia la fatica di percorrerlo, quel sentiero, perché ok che c'è un bel panorama, ma non é che si veda un granché se gli occhi sono pieni di lacrime.
L'insonnia fa brutti scherzi, non mi piaccio da sola, che già mi piaccio poco normalmente, ma quando non dormo e vorrei dormire partorisco pensieri cupi, pensieri grigi.
Io sono il grigio.

venerdì 4 gennaio 2013

Come quei giorni...

Come quelle mattine che, non sai dire perché, ma sei di buonumore.
Quando quella canzone proprio non ti esce dalla testa, ma non ti da poi tanto fastidio, che canticchiarla durante la giornata ti tiene compagnia, ti fa sorridere.
Come quando uno sgarro alla dieta è concesso e la colazione al bar non ti è mai sembrata così bella, quel cornetto non è mai stato più buono.
Come quelle giornate limpide di un limpido che non ne hai memoria e quella luce, quell’aria d’inverno e quel cielo troppo azzurro ti fanno credere per un attimo di essere in un posto più bello.
Come quando ti viene da ridere e non sai perché.
E quando ti viene da piangere e dici di non sapere perché, ma il perché lo conosci benissimo.
Come quando ti lasci prendere in giro, perché ha ragione lui, parli troppo, sei buffa e vivi nel tuo mondo.
Come quando il sole entra dalla finestra dell’ufficio e la tua scrivania è più colorata.
E quando quel sole entra dalle finestre del salotto ti accorgi che il tuo nido è dove dovresti sempre essere ed il solo luogo in cui vuoi stare.
Quando le lenzuola sono pulite e profumano di lavanda che se chiudi gli occhi puoi sentirti galleggiare e da quel letto non ti alzeresti mai, potresti viverci, in quel letto.
Come quando il tuo cane ti appoggia la testa sulle ginocchia e chiude gli occhi, nella sua attesa di coccole silenziosa e senti che come ti ama lui non sarai mai amata e che il suo silenzio grida un affetto che potrebbe assordarti.
Quando la mamma ti fa una carezza che non ti aspettavi e ti sembra che la guancia bruci per un po, li dove lei ti ha toccato.
Quelle sere sul divano, con la coperta, il latte caldo e le candele accese, troppe candele accese che illuminano un angolo di mondo e tu pensi che no, non si può stare meglio di così.
Quella doccia che non vedevi l’ora di fare e la sensazione che fosse l’unica cosa importante nella vita, il profumo di un bagnoschiuma che evoca un ricordo che non sapevi di avere e quella crema che ti ha sempre lasciato la pelle così morbida?
Come quando entri in casa dei tuoi genitori, che solo li c’è quella luce, quel profumo.
E quando incontri gli occhi di tuo padre che sembra che siano sempre stati fissi sulla porta, in attesa di vedertela varcare. Come quando tuo fratello è nella sua stanza, non lo vedi, ma puoi sentirne la presenza come un graffio sulla pelle.
Quella mattina che i capelli ti stanno bene e tu non hai fatto nulla di diverso dal solito, ma loro hanno vita autonoma e decidono da se e quel giorno va così e non puoi che arrenderti alle loro leggi.
Quella mattina che hai gli occhi meno stanchi ed i jeans ti stanno un po più larghi.
Quando ti ricordano per il tuo profumo, quando ti dicono che piace il tuo profumo e tu hai sempre voluto essere riconosciuta da un profumo.
Quella passeggiata con il cane, che avevi voglia di farla, con la musica nelle orecchie e quella canzone, sempre la stessa, che la canticchi tra te e non ti importa se la gente ti guarda stranita.
Come quando l’aperitivo con le amiche ti lascia un senso di benessere che ti accompagna per qualche giorno, come una cura termale, come un balsamo per il cuore.
Quando qualcuno ti dice esattamente quello che avevi bisogno di sentirti dire e non lo sapevi.
Quando hai quella sensazione dentro, che non c’è niente che vada troppo bene, ma nemmeno nulla che vada troppo male e quella sensazione te la tieni stretta al petto, come la borsa dell’acqua calda quando fuori nevica; come quando non riesci a smettere di ridere che poi quando smetti ti senti spossata, ma appagata. Ci sono giorni in cui sei appagata, non sai perché, ma si sta bene, in quei giorni li.



mercoledì 2 gennaio 2013

Lo ZSA ZSA ZSU e l'arte del pensiero positivo

SKY Santo Subito!
Sky amico e compagno di tante serate, io, Ridge e una tazza di latte caldo.
L'altra sera, per la milionesima volta, mi sono ritrovata a guardare la replica di una puntata di sex and the city, che crescendo le guardi con occhi diversi, ogni volta tu sei un po' più grande ed il modo di percepirle é un po' cambiato.
Carrie parlava alle amiche dello ZSA ZSA ZSU, quella sensazione, quel " je ne sais quoi" , quello sfarfallio nella pancia che senti quando ti imbatti in QUALCUNO, presente?
Ecco, io no.
Io ho trentun anni e pensandoci non ho mai avuto le farfalle nello stomaco.
Non le ho?
Sono in letargo da una vita?
Sono morte per avvelenamento?
Sono ancora dei piccoli bruchi che aspettano la stagione giusta per prendere il volo?

Sta di fatto che io le campane, mai, le ginocchia che tremano, mai, le farfalle, mai...
Io, quella sensazione di stordimento che si prova per un colpo di fulmine, quello schiaffo in faccia, quel brivido...io mai.
E allora, fortissimamente le voglio, voglio le farfalle.
Io che da sempre mi trincero dietro al finto disgusto per il romanticismo, che tanto io mi vergogno e quindi con me niente gesti romantici, grazie; io che non conosco il fuoco di una passione travolgente, la confusione di un amore che annebbia il cervello e offusca la vista, io voglio tutto questo.
Voglio quella scena da film, che magari fa "vacanze di Natale 1998", in cui lo vedi, LUI, che esce dall'acqua a rallentatore ed a te cade la mandibola perché non hai mai visto niente di così marmoreo e stupendamente meraviglioso e....taaaadaaaaannnn...LUIGUARDATE, tra le mille che potrebbe considerare, per qualche assurdo motivo guarda te.
Un po' quella sensazione alla Twilight, no? Che lei che é insipida e sfigatella proprio non se lo spiega perché LUI abbia scelto lei.

Bene, ora, alla luce di tutto ciò e considerato il mio passato sentimentale, recente e remoto, aggiungendo la mia famosa positività ed il mio celebre ottimismo, mescolando tutto ne viene fuori una desolata e triste verità: non può capitare a me.
Ma la filosofia del pensiero positivo, la legge del l'attrazione universale e cazziemazzi dice che se chiedi con forza all'universo, l'universo ti risponderà.
In sostanza, riassumendo il concetto della legge di attrazione universale:
Dunque.
A quanto pare "i miei pensieri diventano cose".
A quanto pare "io sono padrone dei miei pensieri"
E la mia vita è influenzata da ciò che penso.
In pratica se penso alle cose negative o che non voglio, solo per il fatto che le sto pensando, le attraggo e le faccio diventare reali...
Ergo. Devo pensare positivo, a ciò che voglio, in modo cosi intenso da attirarlo a me.
Concentrare tutti i miei pensieri solo su quella determinata cosa per spingere la legge dell'universo in quella direzione.
O almeno questo è quello che dice "the secret".
C'è da dire che, per come vanno le cose, non ho niente da perdere.
Visto e considerato lo schifo avuto fino ad ora, che magari, se è vero, mi sono attirata addosso...cosa mi costa pensare positivo?
Ok, è più facile a dirsi che a farsi.
Ma tentar non nuoce.
facciamo finta di concentrare tutti i miei pensieri su una cosa che razionalmente sembra impossibile: trovare la mia anima gemella.
Ecco, lo sto facendo. Da adesso.
Certo, primo intoppo: questa filosofia stride, e non poco, con quello che molto spesso mi è stato detto da amiche vincine e lontane:"se nn ti aspetti niente avrai tutto", perché di fatto, secondo questa teoria se non ti aspetti niente avrai niente....
Comunque la mettiamo, ora, sono fregata.
Se non penso positivo e va male è perché mi sono attirata la negatività; se penso positivo e va male è perché mi sono caricata di aspettative.
Se è possibile, ora sono più confusa di prima...ma ho deciso di scegliere la strada del pensiero positivo, che lo dico e domani sono di nuovo qui a piangere sul mio bicchiere mezzo vuoto, però, caro destino, universo, fato, potere supremo...ecco, caro TU, fammi sentire cosa si prova quando arriva lo ZSA ZSA ZSU, che voglio trasformarlo in parole e scriverlo, perché se dovesse essere anche solo una volta, anche solo per quella volta, chi l'ha provato ha detto che merita di essere ricordato.